di Fabio Bernardini
Risarcimento Danni da Consenso Informato e Malasanità
La Convenzione sui diritti umani e la biomedica, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa nel 1996 stabilisce che “un intervento nel campo della salute può essere effettuato dopo che la persona interessata ha dato un consenso libero ed informato. La persona interessata può liberamente revocare il consenso in qualsiasi momento“.
La necessità del consenso del paziente è altresì prevista dal “Codice di deontologia medica” approvato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi ed odontoiatri.
Nel 2017 il legislatore ha poi emanato una legge importantissima:
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/03/17/17G00041/sg
Al centro del rapporto non c’è più, come in passato, il medico, ma il paziente che deve essere considerato come l’unico titolato del potere di disporre della propria salute
In concreto il paziente deve essere messo in condizione di valutare ogni rischio ed alternativa nell’abito degli interventi chirurgici
La mancata comunicazione delle necessarie informazioni, o la incompleta od insufficiente comunicazione delle stesse, dà origine ad un “inadempimento contrattuale” del medico e quindi ad risarcimento danni da violazione del consenso informato
La violazione dell’obbligo di informazione discende la responsabilità del medico nel caso di insuccesso dell’intervento, ma anche un danno da “lesione del diritto all’autodeterminazione in se stesso” che sussiste quando, a causa del deficit informativo, ne sia derivato pregiudizio patrimoniale o non patrimoniale
Da ciò deriva la possibilità di richiedere un risarcimento per la violazione del diritto al consenso informato
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