Dopo aver subito un sinistro per il quale non si è ritenuto necessario il trasporto in ambulanza presso il più vicino PS è bene comunque, in caso si avvertano dolori o malesseri, anche leggeri, recarvisi con i propri mezzi per la valutazione del proprio stato di salute.
Può anche accadere che i dolori e malesseri insorgano qualche ora dopo l’accaduto; per la propria salute, naturalmente, bisogna comunque recarsi al PS; per la pratica assicurativa bisogna tenere presente che, pur non essendoci un tempo massimo, è meglio non superare le 36/48 ore: la compagnia potrebbe ritenere che passato questo lasso di tempo il nesso di causa che unisce il sinistro al malessere sia interrotto e che il danno non sia quindi imputabile alla conseguenze delle lesioni subite nel sinistro.
Il referto del PS è dunque un documento fondamentale per il riconoscimento del risarcimento delle lesioni da incidente stradale.
Qui vengono rilevate le modalità di accadimento delle lesioni; è necessario che venga riportato che si giunge in PS a seguito di incidente stradale anche se in qualità di trasportati, ciclisti o pedoni
Bisogna riferire tutti i sintomi: dolori e malesseri anche lievi che potrebbero intensificarsi nelle ore seguenti e che se non fossero riportati nel referto non sarebbero poi risarciti.
La funzione del Pronto Soccorso è sostanzialmente quella di escludere e/o curare patologie che mettano in pericolo la vita dei pazienti; in caso di incidenti stradali lievi, una volta esauriti i controlli sui distretti anatomici ritenuti dal medico maggiormente a rischio il paziente viene dimesso rimandandolo al proprio medico di medicina generale per eventuali altre verifiche.
Se si è stati coinvolti in un sinistro a seguito del quale oltre al dolore alle spalle ed al rachide cervicale si ha avuto un trauma, seppur lieve, ad un arto e non lo si segnala al triage del pronto soccorso, questo non sarà menzionato nel referto.
Se in seguito il dolore dovesse aumentare e dovessero essere necessari approfondimenti questi non sarebbero, per la compagnia di assicurazione, riconducibili alle spese mediche risarcibili
A seguito della visita e degli esami diagnostici (solitamente radiografia) vengono poi stabili i giorni di prognosi che il medico accertante ritieni consoni al caso specifico.
Come vedremo più avanti è preferibile e consigliabile rivolgersi ad uno specialista in Ortopedia o Fisiatria.
Il Certificato di PS si compone di quattro sezioni principali:
1) Anamnesi: è la raccolta fatta dall’operatore sanitario dalla voce diretta del paziente di tutte le informazioni che possono essere di aiuto al medico per formulare una diagnosi.
2) Esame Obiettivo: sono la manovre che il medico effettua sul paziente per verificare la presenza o meno di segni che possano indicare una deviazione dalla normale condizione di salute.
3) Diagnosi: è il riconoscimento che il medico effettua dei segni e dei sintomi presenti sul paziente e li riconduce ad una categoria di malattia.
4) Prognosi: è il giudizio che il medico esprime sul probabile andamento della malattia (i giorni di prognosi del PS vengono risarciti al 75% della diaria giornaliera stabilita dalla tabella).
Se riuscite, prima di uscire dal PS o comunque appena possibile, controllate che i dati riportati sul certificato siano esatti.
Nei giorni immediatamente successivi si dovranno ritirare i cd degli esami eseguiti in pronto soccorso che saranno necessari allo specialista ortopedico o fisiatra dal quale ci si recherà in seguito: questi avrà bisogno di avere in visione gli esami eseguiti in PS che i medici di turno avranno visionato sommariamente al fine di escludere gravi patologie ma che durante la visita specialistica saranno invece scrupolosamente valutati.
In genere si ritirano presso il reparto di Radiologia dell’ospedale presso il cui PS si è stati visitati e sono ritirabili anche da persona diversa dall’interessato munita di delega ma le modalità di ritiro possono variare da ospedale a ospedale per cui è bene informarsi prima.