Iter necessario per l’ Accertamento delle Responsabilità

Iter necessario per l’ Accertamento delle Responsabilità

Vediamo l’iter necessario per l’ Accertamento delle Responsabilità:

  • Raccolta della documentazione medica completa;
  • Valutazione preliminare del medico legale e dell’eventuale medico specialista;
  • Stesura della perizia medico legale in caso di accertamento responsabilità;
  • Richiesta danni.

In caso il medico o l’ospedale siano intenzionati ad un accordo si procede in via stragiudiziale, in caso contrario è necessario:

Presentare ricorso per Accertamento Tecnico Preventivo al tribunale competente.

A questo ATP partecipano i consulenti di parte (cioè i professionisti che hanno redatto la perizia), i consulenti nominati dal giudice (CCTTUU) e i consulenti del medico o dell’ospedale (La legge n. 24 dell’8 marzo 2017 altrimenti detta legge Gelli-Bianco, prevede che la consulenza tecnica preventiva sia svolta obbligatoriamente pena la improcedibilità della domanda risarcitoria; l’ATP ha una durata di mesi 6 da quando è stato depositato il ricorso che l’ha richiesto e ad esso devono partecipare tutte le parti in causa, pena il pagamento delle spese di lite ed una sanzione pecuniaria).

In caso di accertamento della responsabilità del medico i CCTTUU eseguiranno, come previsto dalla legge Gelli Bianco, un tentativo di conciliazione.

In caso tale tentativo non andasse a buon fine, ricorrere nuovamente al tribunale.

In caso di mancato accertamento della responsabilità in fase di ATP si potrà ritirare la causa oppure, con il supporto dei consulenti di parte, adire nuovamente al Tribunale.

Le maggiori difficoltà che si possono incontrare nella ricerca dell’accertamento della verità sul proprio caso di malasanità sono queste:

  • ricercare i professionisti adeguati per il caso (non tutti i medici si occupano della parte “legale” della propria specializzazione);
  • elevati costi per accertare la eventuale responsabilità;
  • elevati costi di accesso alla giustizia;
  • tempi lunghi per il procedimento.

Come fare per procedere con il proprio caso, allora?

E’ necessario ricercare sul mercato uno studio professionale che si occupi di malasanità e che offra queste condizioni:

  • vaglio della documentazione medica gratuita;
  • assistenza stragiudiziale e giudiziale senza anticipo spese;
  • compenso solamente in percentuale al risarcimento ottenuto;
  • onorari di tutti i professionisti (medici e avvocati) compresi nella percentuale stabilita;
  • nessuna spesa in caso di mancato risarcimento.

Le uniche spese che saranno richieste sono quelle relativa agli onorari dei Consulenti tecnici d’Ufficio (CTU) nominati dal giudice e che, in casa di Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) saranno chiamati ad esprimere il loro parere sulla vicenda

Sul mercato l’offerta di studi professionali che si occupano di responsabilità sanitaria è numericamente enorme; la scelta può essere effettuata sulla base delle indicazioni che ho cercato di fornirvi nelle pagine precedenti ma naturalmente la vostra sensibilità e il vostro istinto potranno sempre suggerirvi la via migliore.

Quali sono gli errori medici per i quali si possono richiedere i danni?

La casistica, purtroppo, è assai varia e l’elenco di seguito la riassume per grandi categorie

  • Errata esecuzione di intervento chirurgico;
  • Errata o Ritardata Diagnosi;
  • Infezioni Ospedaliere;
  • Danni Iatrogeni.

“Il mio studio ha assistito e assiste tutt’ora danneggiati o eredi rimasti coinvolti in casi di malasanità.

Una particolare categoria di danno sanitario è l’infortunio che occorre ad un paziente durante il ricovero. Può accadere che per avendo necessità di assistenza il malato venga lasciato incustodito e si infortuni: in questo caso non si tratta di responsabilità medica ma di una specie di RCD.

“Il mio studio ha assistito un ricoverato che pur necessitando di continua assistenza e sorveglianza, ha potuto recarsi autonomamente al bagno posto nei corridoi del reparto in cui era ricoverato. Il pavimento era appena stato lavato ma nessun avviso di pericolo era presente; il ricoverato era scivolato procurandosi una frattura all’arto inferiore. Dopo lunga battagli stragiudiziale la struttura ha riconosciuto la propria responsabilità e risarcito il nostro cliente”.

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